INTERVISTA A FENY PARASOLE: LA NOSTRA MUSA ISPIRATRICE DA OLTRE 10 ANNI
Oggi ospitiamo nel nostro blog una donna speciale: Feny Parasole, artista e musa ispiratrice da 10 anni per chi lavora nella nostra banca, grazie ai quadri esposti nelle filiali. La intervistiamo in occasione della sua prossima mostra:"Feny Parasole in mostra con Banca di Cherasco", che si terrà a Saluzzo dal 12 aprile al 1° giugno 2018.
Il nostro è un sodalizio decennale. I tuoi quadri ci ispirano quotidianamente e allietano i nostri clienti in filiale. Questa mostra è per te un traguardo o un punto di partenza?
Poter eporre le mie opere nelle filiali di Banca di Cherasco mi ha ispirato molto! Ho liberato la mia interiorità artistica: un percorso lento e graduale, a tappe, portato avanti nel tempo libero o quando capitava, a prescindere dal mio volere. La collaborazione con Banca di Cherasco è stata unica nel suo genere, irripetibile come quella con Vittorio Sgarbi che mi ha voluto per arredare la "suite d'artista" della location in cui si svolgeva un suo evento! La mostra Feny Parasole in mostra con Banca di Cherasco è ancora una nuova tappa per me: a pelle, percepisco che saprà indicarmi la via per tante altre... fare arte è come camminare bendati, almeno per me.
Siamo curiosi. Come hai iniziato a dipingere e come nascono le tue opere?
Ho iniziato, inconsapevolmente, fin da piccolissima! In spiaggia, in colonia, sceglievo pietre, mattoni, vetri colorati e levigati e li "grattugiavo" sulla pietra, per ottenere una polverina colorata con cui truccavo le amiche o disegnavo sui tovaglioli di carta. A casa ero il tormento di mio padre, che sostituiva continuamente la tappezzeria a fianco del telefono, su cui scarabocchiavo di tutto. Ho iniziato a copiare in bella alle elementari: ero una grande appassionata di viole, del loro profumo e ci mettevo tutto l'impegno del mondo per disegnarle nei minimi dettagli. Ecco, l'ossessione per i dettagli nel riprodurre il vero mi ha caratterizzato molto in quel periodo! Adoravo la china e amavo ascoltare musica disegnando. Il disegno è sempre stato il mio rifugio. Non ho però saputo assecondare subito la mia passione: volevo seguirla iscrivendomi al liceo artistico ma mia madre non era d'accordo, così posai matite e colori. Oggi le mie opere nascono come quelle viole! Sono sempre mossa da qualcosa che mi pulsa dentro, indipendetemente dallo stile scelto o dalla consapevolezza artistica.
Quali tecniche usi? Hai avuto dei maestri o sei stata influenzata da qualche corrente artistica?
Più che tecniche, vorrei parlare di materiali, con precise peculiarità che danno carattere alle mie creazioni. "I tre cavalli su fondo nero" sono ad olio su tela di cotone, non sarebbero mai potuti essere gli stessi in acquarello o in acrilico su tela! L'olio e la tela naturale sono fondamentali per l'opera, l'acrilico è ideale per le creazioni moderne, l'acquerello per sentimenti giocosi. Purtroppo non ho avuto maestri e, a dire la verità, non riesco a farmi influenzare da grandi maestri: li ammiro tutti e resto estasiata, sentendomi piccola piccola. Mi sento molto attratta dal minimalismo quasi assoluto e dalla scultura.
Quanti quadri esporrai alla tua mostra e, se c'è, qual è il fil rouge che li lega?
Esporrò quindici quadri che ripercorrono vari stili. Ci sarà anche una parte interattiva nella mostra: le persone potranno giocare, entrando in contatto con il loro momento creativo. D'altra parte ognuno di noi è creativo a proprio modo! Il fil rouge della mostra è la libertà.
Come descriveresti questa mostra?
Mi piacerebbe descriverla con un consiglio che mi diede tanti anni fa una persona indicandomi la via del mio vivere: "vivi di prosa e nutriti di poesia!"