“Ragazze con portafogli”: dibattito nell'auditorium di Banca di Cherasco giovedì 21 novembre

Alle 20,30 presentazione del libro di Anna Granata e confronto con manager e imprenditrici del territorio

Foto Anna 2023
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In Italia le “ragazze col portafogli” sono ancora troppo poche: siamo l’ultimo Paese dell’Unione Europea per tasso di occupazione femminile e - ancora oggi - una donna su tre non ha un conto in banca intestato a proprio nome, dal Piemonte alla Sicilia. Le competenze finanziarie, secondo i dati Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) vedono le ragazze con punteggi medi più bassi rispetto al resto dell’Europa e ai coetanei. Un quadro amaro per un Paese che conta anche pochi figli e un sistema pensionistico labile, dove le donne che si affermano nella dimensione pubblica o lavorativa sono ancora una minoranza, sebbene siamo mediamente studentesse migliori dei maschi. Questa situazione è legata al fatto che l’emancipazione delle donne e l’educazione delle giovani sono due processi paralleli della questione femminile che possono essere affrontati anche in una “dimensione cooperativa”.
In occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere Banca di Cherasco ha organizzato la presentazione di un libro di stretta attualità e un dibattito con manager e imprenditrici del territorio. Il libro è “Ragazze col portafogli - Una pedagogia dell’emancipazione femminile” edito alcuni mesi fa da Carocci Editore e ci sarà l’autrice Anna Granata, professoressa di Pedagogia nel Dipartimento di Scienze umane per la formazione dell’Università di Milano-Bicocca. Dopo la presentazione Granata dialogherà con Clara Rocca, Group Human Resources Director presso Dimar spa e consigliera nazionale Aidp (associazione nazionale Risorse umane e direzione del personale), l’imprenditrice Alessia Battaglino titolare del ristorante Battaglino di Bra e Angela Corona, responsabile HR - Persone al Centro di Banca di Cherasco.
Granata ha scritto un libro che parla di tante cose: dall’“indipendenza” dagli adulti di Pippi Calzelunghe a Vera Barclay, la leader “nascosta” dello scoutismo femminile, fino al nuovo diritto di famiglia formalizzato in Italia negli Anni ’70. La docente milanese scrive anche della necessità di “un movimento trasformativo che veda come protagoniste le figlie e le madri, le nonne e le nipoti, le alunne e le insegnanti, le allenatrici e le educatrici”, ovvero nella relazione tra generazioni, che deve valorizzare la dimensione lavorativa ma anche quella politica e normativa.
Insomma è sempre più necessario un cambio di scenario per dare il buon esempio alle ragazze, evidenziando la correlazione positiva che esite tra occupazione, percorsi di lavoro tutelati, dimensione familiare. Contano anche i piccoli gesti: ad esempio affidare presto alle bambine piccole somme di denaro che consentano loro di sviluppare capacità di risparmio e autonomia decisionale, lontano dalle influenze dei genitori. E in Italia mediamente, senza alcuna ragione apparente, la “paghetta” delle figlie è inferiore a quella dei figli.
Marco Carelli, Direttore Generale di Banca di Cherasco spiega: “Lo scorso novembre l’ex ministro Elsa Fornero era stata nostra ospite per parlare dell’indipendenza economica delle donne come valore sociale e aveva sfatato alcuni luoghi comuni consolidati come “le donne sottraggono lavoro agli uomini”, oppure “le donne sono meno preparate e se lavorano hanno meno figli”. Quest’anno abbiamo voluto organizzare un altro incontro legato al 25 novembre, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, declinandolo da un punto di vista di un Istituto di Credico Cooperativo. Dopo il dibattito sul libro ospiteremo un dibattito con donne rappresentative dell’economia e del lavoro del nostro territorio, per capire a che punto siamo e come le cose stanno cambiando. Nel libro di Anna Granata ci sono riferimenti alla dimensione cooperativa dell’emancipazione, che è un cambiamento collettivo e trasversale”.
Da due anni Banca di Cherasco, nelle settimane prossime all’8 marzo, ha scelto di azzerare i costi per chi, donna, apre aperto un conto corrente presso una delle 26 filiali nelle province di Torino, Cuneo e Genova. Un’iniziativa simbolica e concreta, per dare forza a messaggi che sono centrali per la comunità e soprattutto per un Banca di Credito Cooperativo che ha scelto di impegnarsi sulle tematiche Esg in modo determinato e completo.