L’albero di Natale sulla facciata della Sede, i calendari e le agende 2025: i colori di Coco Cano per Banca di Cherasco.
Prosegue la collaborazione con l’artista originario del Sud America
Come recita la celebre frase conclusiva del film Casablanca “credo che questo sia l’inizio di una bellissima amicizia”. Da quasi un anno si sono incrociate le strade di Banca di Cherasco e dell’artista di origini uruguaiane Coco Cano. Una collaborazione che sta diventando sempre più articolata. Tanti Soci dell’Istituto di Credito Cooperativo hanno “incontrato” Cano nell’Assemblea di maggio scorso, quando il Direttore Generale Marco Carelli lo aveva presentato con queste parole: “Devo ringraziare i fratelli Scarzello (dell’azienda Gemini Project, ndr) che mi hanno dato l’opportunità di conoscerlo: ha rinnovato in modo bellissimo la loro sede tra Bra e Cherasco e, a Vigone, nel Torinese, ho potuto vedere una mostra delle sue opere, tra cui il lavoro fatto sull’ex casello ferroviario. Gli abbiamo chiesto di dare un senso nuovo al simbolo della Banca, le mura stellate che un tempo cingevano Cherasco. E dare nuovo colore alle nostre filiali”.
Proprio in quell’occasione Cano si era raccontato agli oltre mille Soci presenti nel centro storico di Bra. “Vengo dall’altra parte del mondo - aveva detto - e da molti anni vivo qui. La mia prima mostra in Italia? L’ha organizzata Carlin Petrini nel 1982 a Treiso d’Alba: all’inizio le Langhe come le vedevo io non furono capite da amministratori e abitanti. Amo questo territorio, è un esempio di cura, attenzione alla terra e alla vita. Sono tutti temi ripresi oggi quando avete parlato di comunità: siete voi tutti e sono orgoglioso di farne parte”. Ancora: “So per esperienza che si deve avere pazienza, serve tempo. A Carmagnola, ad esempio, avevo creato il nuovo simbolo del prodotto tipico, il peperone: all’inizio venni criticato aspramente per questa trasformazione, oggi è il logo di tutto la città. Credo che si debba essere positivi, guardare al domani con fiducia”.
La collaborazione con Cano si sta articolando in tante iniziative diverse: la riproduzione dell’albero di Natale realizzato dall’artista sulla facciata della Sede di Roreto di Cherasco, la realizzazione di agende e calendari 2025 con le sue opere coloratissime sono l’ultimo esempio. Il suo tratto è netto ed essenziale, i colori sono tutti carichi di una forza dirompente. Cano nei mesi scorsi ha anche curato l’allestimento della rinnovata filiale di Pocapaglia e ci sono altre iniziative sul territorio che presto saranno rese pubbliche.
Cano ha 72 anni, è nato a Montevideo da papà catalano e mamma portoghese, e vive tra Carmagnola, Torino e la capitale dell’Uruguay (dove c’è una parte della sua famiglia). Ha studiato all’Accademia Nazionale delle Belle Arti di Montevideo e ha lottato contro la dittatura militare del suo Paese dopo il colpo di stato del 1973: da giovanissimo è stato anche incarcerato e poi ha scelto la clandestinità e l’esilio (prima a Barcellona, poi a Torino), oltre a essere amico dell’ex presidente dell’Uruguay Pepe Mujica. La sua produzione è varia e spazia dal design alla comunicazione, fino ai libri, sia per i bimbi (da lui scritti e disegnati) sia quelli d’arte da collezione. I suoi lavori sono realizzati su carta, tela, stoffe, legno e ceramica, ma ci sono anche sculture e oggetti di design in vetro, legno e ferro. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Spiega: “Quando ho incontrato Banca di Cherasco sono stato colpito dalle persone che ci lavorano, a partire dal Direttore Marco Carelli. C’è uno spirito di comunità e un’empatia che difficilmente si trova altrove. Il fatto che sia una cooperativa è un importante valore aggiunto. Ho scoperto che non è solo una banca, e non lavora in modo “tradizionale”, pensando solo al profitto sfrenato. Inoltre, ho lavorato molto nel sociale e ho ritrovato in Banca di Cherasco gli stessi valori e ideali”. Cano per 11 anni è stato assessore a Carmagnola, con deleghe a Sociale, Cultura, Sport. Aggiunge: “In quel periodo avevamo creato l’assessorato a Solidarietà e Cooperazione internazionale, creando una rete di Comuni solidali pronto a lavorare insieme al Sud del mondo, entrando nel circuito della finanza etica. Insomma, c’è alla base del lavoro di Banca di Cherasco un’idea di giustizia sociale e redistribuzione del benessere in cui mi ritrovo assolutamente”.
Sulla scelta delle opere del calendario dice: “Di una cinquantina di lavori nel sono stati selezionati 12 più interessanti: viene fuori un mix di diverse opere e diversi periodi: un’idea che mi piace molto. Alcune opere hanno magari 30 anni, altri pochi mesi. Sono partito dall’idea che il calendario deve essere allegro, lo guardi e ti accompagna tutti i giorni trasmettendo positività. Le opere sono molto diverse e in tutte ci sono caratteristiche del mio lavoro, basato sugli elementi: acqua, aria terra e fuoco. E ci sono colori che raccontano la gioia di vivere, meravigliarsi, stupirsi”. Alcuni progetti saranno svelati nei prossimi mesi, mentre sono in corso i lavori di “rivisitazione” della filiale di Pocapaglia. Dice ancora Cano: “Abbiamo elaborato una delle proposte per il nuovo logo, che non è quella definitiva, per inserire colori vivaci e disegni su vetrate e ingresso: così l’agenzia non è luogo asettico. Il colore, anche in questo caso, vuole trasmette positività ed energia. L’arte parla al cuore, esattamente come l’amore”.